Il fenomeno..

..del bullismo rivela un grave disagio nel mondo preadolescenziale ed è costituito da aggressioni fisiche, prepotenze che con il crescere dell’età diventano gravi violenze psicologiche, inoltre il fenomeno inizialmente era riservato al sesso maschile mentre ora sta sempre più coinvolgendo anche il sesso femminile con aggressioni sempre più continue e violente e soprattutto “indirette” ovvero fatte di maldicenze tese all’isolamento della vittima dal gruppo.

Da una parte troviamo il bullo o la bulla che sostenuto da un clan infligge sofferenza e soprusi alla vittima, la gravità dell’azione non si limita al fatto in sé stesso ma creerà nell’abusante comportamenti antisociali mentre l’abusato sarà soggetto a senso di disistima, depressione, apatia sociale. Inoltre lo svantaggio sociale non sembra caratterizzare la figura del carnefice il quale spesso appartiene ai ceti alti, contraddistingue invece la famiglia del soggetto abusante che spesso è disgregata ed incapace di trasmettere dei valori.

l'ATM contro il bullismo

E’ fondamentale effettuare un lavoro di prevenzione principalmente nelle scuole e l’associazione è sempre particolarmente attenta a tali fenomeni intervenendo direttamente con il coinvolgimento delle direzioni didattiche dell’istituto in cui avvengono i soprusi risolvendo il problema in collaborazione con il Ministero della pubblica Istruzione per la segnalazione dei casi di bullismo nelle scuole.

Non si può percorrere solo la strada della repressione, perché rappresenta una vera sconfitta pensare di prendere il bullo e denunciarlo alle autorità scolastiche o dello Stato. L’ATM cerca di prevenire mediante:

  • L’esame delle denunce che pervengono via web all’associazione.
  • Progetti con le scuole per segnalare e prevenire fenomeni di bullismo.
  • Realizzazione e diffusione di materiale informativo nelle scuole per adolescenti e famiglie.
  • Supporto psicologico alle piccole vittime e ai loro carnefici.

i Dati e gli Studi

I dati statistici che abbiamo come riferimento del problema, seppur preoccupanti, non corrispondono alla vastità dei casi, infatti la vittima molto raramente ha il coraggio di confessare l’abuso a un professore o al genitore e quindi resta chiuso in sé stesso.

In base alle cifre disponibili sarebbero circa 370 mila i minorenni italiani in condizioni di disagio, ovvero impossibilitati a vivere un’esistenza normale simile a quella dei loro coetanei.

Secondo il terzo rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, curato dall’Eurispes e da Telefono Azzurro, il bullismo è sempre più frequente. “A causa di un’errata percezione di sé, del rifiuto delle regole e della mancanza di autocontrollo, unitamente ai modelli familiari, agli stereotipi imposti dai media, a una scarsa attenzione da parte della scuola verso le dinamiche relazionali, alcuni minori di età compresa tra i 7-8 anni e i 14-16 anni manifestano la loro aggressività, verbale o fisica, verso coetanei più deboli”.

Cyber bullismo

Oggi il Bullismo sta sempre più diventando Cyber-bullismo in quanto le aggressioni passano attraverso face book, youtube o sms.  Il carnefice non fa che mettere in rete mail offensive, video o foto caricate sul web per colpire la sua vittima con una risonanza ben più elevata rispetto all’atto perpetrato de visu.

Purtroppo di questo grave fenomeno cybernetico non possediamo dati certi, Secondo  Peter K. Smith, docente all’Università di Londra e coordinatore dei progetti europei in materia di cyber-bullismo, 13 studenti su 100 sono vittime di vessazioni di coetanei perpetuate attraverso i nuovi media.